Il Maestro delle scimmiette

Nel 2010 un restauro effettuato al campanile di Verrucole ha permesso allo studioso Paolo Notini di sfruttare i ponteggi per poter prendere visione diretta dei due “leoncini” posti in alto agli angoli della struttura. Tuttavia, l’esame delle raffigurazioni ha permesso allo studioso di evidenziare come non si trattasse di leoni, ma piuttosto di due scimmie a tutto tondo caratterizzate da un folto mantello. Una stranezza è data al fatto che nonostante la struttura del campanile sia abbastanza recente (1802) non vi fosse rimasta traccia alcuna, né scritta né orale, degli elementi ornamentali che la compongono. Le figure sono accompagnate da una scritta M. Petrus Pennacchi. In un articolo del Corriere di Garfagnana Notini ha sostenuto come in questa figura debba essere riconosciuto il cosiddetto “Maestro delle scimmiette”, lo stesso che ha firmato uno dei due vasi in pietra all’ingresso del sagrato della chiesa di San Lorenzo. Questi due vasi non sono pertinenti all’ambiente in cui si trovano: ne sono certamente testimonianza di ciò le raffigurazioni che li decorano, che di sacro non hanno nulla.

Il Maestro delle scimmiette è noto anche per portali di case e decorazioni delle chiavi di volta degli archi che gli sono stati attribuiti. Quasi come una sua firma è la chiusura della parte inferiore dello scudo araldico realizzato con una testa di cane, le quali tuttavia, sotto l’interpretazione di Notini, sono da identificare come teste di scimmia e che sono quasi certamente precedenti alle figure a tutto tondo pertinenti al campanile di Verrucole.

Di seguito si riportano due chiavi di volta decorate dal “Maestro delle Scimmiette” pertinenti ad archi nel paese di San Romano.

Consultando il “Blasonario della Garfagnana” – curato dallo scrittore ed araldista Francesco Boni de Nobili -, Notini ha individuato un altro arco con la medesima decorazione della chiave di volta a Casciana.