Descrizione
Villetta (m. 448) conosciuta nel X secolo come la “Villa di Bacciano”, assieme al vicino castello di Sambuca fece parte per un lungo periodo della sua storia della “Terra” di Bacciano, antico feudo dei Conti di Bacciano, una delle più antiche famiglie nobili della Garfagnana, che nel XIV secolo sarà cacciata dalle loro terre.
Nel XIII secolo, quando i lucchesi riuscirono ad impadronirsi della Garfagnana, inizialmente inserirono Villetta nella “Vicaria di Perpore Supra” e successivamente nella “Vicaria di Camporgiano”.
Giù dalla piana, a breve distanza da Bacciano, si erge il “Castellaccio”, modesta elevazione rocciosa sede di un castello (Baccianum Castrum) eretto nei secoli XI-XIII dai nobili di Bacciano, di cui oggi rimangono pochi resti murari. Sono state eseguite ricerche e gli scavi hanno riportato alla luce monete lucchesi ed estensi e ceramiche.
Nel XIV secolo, dopo una serie di vicende belliche verificatesi a seguito della caduta a Lucca della Signoria di Paolo Guinigi, assieme agli altri castelli della Vicaria, Villetta venne concessa volontariamente al Marchese di Ferrara, legando le sue sorti al potente casato degli estensi.
Villetta ospita anche un ponte ferroviario, che fu realizzato per ovviare alla profonda valle creata dal fiume Serchio tra le stazioni di Villetta - San Romano e quella del Poggio. E’ costituito da 13 arcate a tutto sesto da 25 metri più una da 12 metri. L’infrastruttura si estende per 410 metri di lunghezza e si eleva per oltre 50 metri di altezza; queste proporzioni classificano il ponte ferroviario in muratura come il più alto d’Europa.
Oggi il paese si è sviluppato molto di più rispetto alle vecchie “terre”(Bacciano e Sambuca), ed è divenuto un piccolo centro residenziale e turistico dal quale è possibile ammirare uno stupendo panorama.
Le notizie riportate sono desunte da:
- http://www.contadolucchese.it/San_Romano_Garfagnana.html
- http://paolomarzi.blogspot.com/2015/11/il-ponte-della-villetta-storia.html
- Bianchi Nino, Garfagnana la valle delle selve, Luna Editore, Livorno, 2009;